La Flaminia Sport nasce ufficialmente al XV Salone dell’auto di Torino del novembre 1958 affiancando la berlina in compagnia degli altri modelli realizzati da Pininfarina e da Touring, realizzata da Zagato per recitare il ruolo di vettura prettamente sportiva.
Le prime immagini della Flaminia Sport, diffuse prima della presentazione al Salone di Torino, rivelano una vettura con una carrozzeria molto simile a quella dell’Appia GTE che lo stesso carrozziere inizia a costruire in quegli stessi giorni: bassa e filante, caratterizzata da un cofano lungo, da una coda raccolta, dai fari carenati da una cupoletta in plexiglas e dalle immancabili due gobbe sul tetto, in corrispondenza delle teste del pilota e del passeggero, che sono una particolarità delle vetture Zagato del periodo.
Al XV Salone di Torino vengono svelate le caratteristiche tecniche, che sono analoghe a quelle della GT Touring, ovvero motore anteriore a 6 cilindri a V di 2457,98 cm³, da 119 cv, ma con passo accorciato e prestazioni elevate grazie anche al minor peso. La velocità massima dichiarata dalla casa per la Sport è infatti di 190 km/h, la più elevata di tutta la gamma Flaminia.
I primi esemplari, sicuramente pochissimi, sono muniti di freni a tamburo ma, al XXIX Salone dell’automobile di Ginevra del marzo 1959, la Flaminia Sport (al pari della Coupé di Pininfarina e della berlinetta di Touring) viene esposta con i più efficienti e moderni freni a disco di marca Dunlop che, ne migliorano notevolmente la guidabilità.
Dopo un anno dal lancio, in occasione del Salone di Torino del 1959, la prima novità importante: alla rassegna vengono esposti due esemplari, il primo, probabilmente uno degli ultimi esemplari con i noti fari carenati con copertura in plexiglas, destinato alla clientela sportiva, elaborato e potenziato mediante l’adozione di 3 carburatori, e l’altro, modificato nel frontale, con fari più sporgenti e non carenati, che identifica, dopo 100 esemplari costruiti la nuova versione della Flaminia Sport; inizialmente essa monta ancora i rostri ai paraurti, che successivamente verranno tolti